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Dott. Marco D’Ettorre
Specialista in Chirurgia plastica, Ricostruttiva ed Estetica
“Il mio compito, come Chirurgo Plastico, è quello di perfezionare l’armonia tra le forme, valorizzando l’unicità di ognuno.”
L’intervento di otoplastica generalmente viene ben tollerato. Durante l’intervento è consigliabile associarvi una blanda sedazione, che possa attenuare eventuali fasi di discomfort e tranquillizzare il/la paziente. Nel postoperatorio, i comuni antinfiammatori sono solitamente sufficienti a tenere sotto controllo la sintomatologia dolorosa.
No, perché durante l’intervento di otoplastica si accosta il padiglione auricolare al cranio mantenendo ben pervio e in asse il condotto uditivo esterno. In questo modo, non si ha nessuna ripercussione sull’udito.
No, non è necessario. Durante l’intervento di otoplastica i capelli vengono raccolti con i teli sterili per evitare che invadano il campo operatorio.
Le incisioni sono assolutamente invisibili in quanto poste dietro l’orecchio, nel solco retro auricolare. Tuttavia, è bene evitare esposizione al sole diretto della cicatrice per i primi 6 mesi, ed utilizzare sempre filtri solari. Inoltre, specie in caso di predisposizione alla formazione di cicatrici ipertrofiche o cheloidee, è utile l’esecuzione di sedute laser per migliorarne ulteriormente l’aspetto.
L’accrescimento auricolare è completo a partire dai 5-6 anni. Pertanto, anche a partire dall’epoca prescolare, specie se rappresenta una notevole limitazione all’inserimento in ambiente scolastico, può essere eseguito l’intervento di otoplastica.
Si, un piccolo intervento in regime ambulatoriale risolve il problema. Il lobo auricolare è una struttura puramente cutaneo-adiposa, senza alcuna componente cartilaginea. In seguito a traumatismi, o dopo prolungato uso di orecchini pesanti o dilatatori, si può instaurare una fissurazione, una schisi, parziale o completa, del lobo (si parla di lobo bifido o fissurato o coloboma).
Si, con un intervento in regime ambulatoriale di “lifting” del lobo auricolare è possibile ridurlo di dimensioni.
Si. Potrebbe trattarsi di un caso di anomala plicatura dell’elice, in cui il contorno non è rotondo e presenta un’indentatura di grado variabile. Esistono specifiche tecniche chirurgiche di otoplastica che consentono di ricreare una rotondità dell’elice.
Di norma è preferibile evitare i mesi più caldi dell’anno, come luglio e agosto, sebbene ciò sia comunque possibile a patto che il/la paziente non si esponga al caldo per i primi 14 giorni circa. Il postoperatorio dell’otoplastica, infatti, prevede l’uso di una benda a coprire le orecchie. Un clima caldo può favorire la creazione di un ambiente umido e dunque un ritardo nella cicatrizzazione.
L’otoplastica è un intervento chirurgico di rimodellamento del padiglione auricolare. La cicatrice posta dietro l’orecchio in genere è ultimata in circa 14 giorni. Tuttavia, il risultato definitivo dell’otoplastica, ovvero quando le cartilagini presentano ormai una stabilità nella nuova conformazione, avviene nell’arco di 2-3 mesi circa. Periodo nel quale è bene dunque evitare traumatismi che potrebbero compromettere il risultato. Dopo questo periodo il risultato è ormai da considerarsi definitivo.
Tutto è legato alla tipologia del lavoro svolto. Se lo svolgimento della propria attività lavorativa comporta sforzi fisici, è lecito attendere la guarigione ultimata, ovvero circa due settimane. Diversamente, in caso di attività in ufficio o sedentaria, non ci sono controindicazioni, fatto salvo il mantenimento del bendaggio.
Dopo l’intervento di otoplastica è consigliabile evitare attività fisica intensa per i primi 10-14 giorni. Ciò è legato al fatto che questa potrebbe determinare un aumento dell’edema locale, favorire la sudorazione e dunque la possibile macerazione ed il rallentamento della guarigione delle ferite.
Non esiste una controindicazione assoluta alla guida dopo l’otoplastica. Tuttavia, immediatamente dopo l’intervento, specie se eseguito sotto sedazione, è bene essere accompagnati.
E’ bene rimandare il taglio dei capelli a cicatrizzazione ultimata, ovvero dopo circa 14 giorni dall’intervento di otoplastica.
Una delle domande più frequenti, specie dal sesso femminile. E’ bene attendere almeno 7 giorni per uno shampoo e preferibilmente subito dopo recarsi dal medico per il controllo. Prima di allora è possibile utilizzare lo shampoo secco. Infatti, in seguito all’intervento chirurgico di otoplastica viene collocato un bendaggio compressivo, progressivamente sostituito da una benda elastica. Esiste il rischio che durante il lavaggio dei capelli la medicazione possa essere intaccata o rimossa.
Sebbene non vi sia una controindicazione alla doccia, è bene ricordare che i vapori e gli ambienti molto caldi possono favorire la creazione di un ambiente eccessivamente umido al di sotto della medicazione, definendo così più facilmente una macerazione dei tessuti. È possibile invece fare docce brevi e tiepide avendo cura di non bagnare il capo.
Nelle prime giornate postoperatorie di un’otoplastica sono certamente da preferire lenti a contatto. In alternativa si possono indossare occhiali che poggino le stecche sopra la medicazione o che siano adesi al cranio mediante un nastro adesivo. Per montature più leggere è lecito attendere un mese circa; per montature più pesanti anche due mesi.
Il sole è certamente un elemento cui prestare attenzione nell’immediato postoperatorio di qualsiasi intervento, otoplastica compreso. Una volta rimossa la medicazione, è bene proteggere la cicatrice “fresca”, sebbene collocata posteriormente, dall’esposizione diretta del sole, con filtri specifici per almeno 6 mesi
L’utilizzo del cappello dopo otoplastica dipende dal tipo di cappello e da quanto questo modifichi l’atteggiamento dei padiglioni auricolari. Un cappello largo può essere indossato sopra la medicazione anche subito dopo l’intervento. Altrimenti, se questo invece è più stretto e tende a piegare il padiglione è bene attendere qualche mese, a risultato stabile.
Indossare il casco dopo otoplastica rappresenta comunque un potenziale traumatismo ai padiglioni auricolari. Preferibile attendere alcuni mesi o perlomeno collocare una fascia morbida contenitiva sulle orecchie prima di indossarlo.
Il COVID-19 ha certamente creato una problematica riguardo all’utilizzo delle mascherine nel postoperatorio di alcune procedure, come l’otoplastica. Onde evitare una recrudescenza del quadro clinico di orecchie ad ansa, è preferibile utilizzare lacci salva-orecchie per almeno due mesi dopo l’intervento di otoplastica.
I costi di un intervento di otoplastica sono legati a molteplici variabili: sede dell’intervento, anestesia, tecnica dell’intervento in base al quadro clinico, tipologia di rimodellamento eseguito sulle cartilagini, elementi da correggere, asimmetrie, mono- o bilateralità, ecc. Pertanto il preventivo definitivo dell’intervento sarà personalizzato e redatto in occasione della prima visita.